Dario Parrini, senatore dem e presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, spiega che «dobbiamo sgombrare il campo dall`idea che possa esistere un reato di posizione, per cui per il solo fatto di essere sindaco sei responsabile di tutto ciò che avviene nel Comune, anche quando non c`è un`evidente responsabilità» e che «è nell`interesse di tutto il paese mettere sindaci e funzionari comunali nella condizione di operare serenamente e di assumersi tranquillamente le loro responsabilità, senza dover temere rischi giudiziari assurdi e abnormi».

Senatore Parrini, cosa è emerso dalle audizioni di ieri sui tre testi presenti in Senato e che riguardano le responsabilità dei sindaci?

Le audizioni sono state estremamente utili, ci hanno fornito suggerimenti preziosi per calibrare meglio l`iniziativa legislativa. Oggi abbiamo tre disegni di legge dai quali dobbiamo ricavare una bozza di testo base unificato, che io e il presidente Ostellari intendiamo portare in comitato ristretto con un membro per gruppo in modo da raggiungere un consenso più largo possibile per il testo base su cui poi i gruppi faranno attività emendativa se riterranno di doverlo correggere.

Si riferisce ai ddl a firma sua, di Ostellari e di Santangelo. Riuscirete a integrarli tra loro?

I tre disegni di legge sono per forza destinati a integrarsi perché coprono in parte ambiti diversi: sull`abuso d`ufficio intervengono il mio e quello di Ostellari; sui reati omissivi impropri il mio, quello di Santangelo e la bozza di riforma Tuel diffusa da governo; sul danno erariale solo il mio. La bozza di testo base unificato non potrà che nascere da un`integrazione virtuosa di queste quattro “fonti” arricchita da preziosi spunti emersi in audizione. Dovranno quindi essere inte- grati sia i testi che le eventuali correzioni. Un punto di riflessione importante emerso dalle audizioni è l`estensione dai soli sindaci agli incaricati di pubblico servizio della riduzione delle condotte penalmente o erarialmente rilevanti. Abbiamo però bisogno di digerire le audizioni per capire come trarne frutti.

Tra gli auditi c`era il presidente dell`Anci De Caro. Su quali punti i sindaci stanno facendo sentire la loro voce?

Con De Caro sono venute fuori le questioni più rilevanti: un punto è il modo in cui sui reati omissivi impropri tenta di intervenire il governo con la bozza di riforma del Tuel fatta anche su nostra sollecitazione. Di questa riforma esiste già una bozza pubblicata che dovrebbe sostanziare un ddl di iniziativa governativa. Il tema della responsabilità penale viene affrontato intervenendo sugli articoli 50, 54 e 107 del Tuel, ma l`iniziativa legislativa agisce sugli omissivi impropri senza intervenire sul codice penale, quindi non interviene sull`abuso d`ufficio.

De Caro ha parlato nello specifico della «paura della firma». Come se ne esce?

Due cose ha detto molto bene De Caro: in primo luogo, dobbiamo evitare penne tremanti e casi di burocrazia difensiva, rendendo parte della stessa questione sindaci e funzionari; in secondo luogo, dobbiamo sgombrare il campo dall`idea che possa esistere un reato di posizione, per cui per il solo fatto di essere sindaco sei responsabile di tutto ciò che avviene nel Comune, anche quando non c`è un`evidente responsabilità.

Cosa si dovrebbe fare dunque per coprire in maniera adeguata il tema?

Per fare una cosa sensata e utile la bozza di testo base da discutere in comitato ristretto deve tener conto di tutte queste iniziative, cercando di coprire tutti gli ambiti: abuso d`ufficio, con riduzione del perimetro di applicazione dell`articolo 323; reati omissivi impropri, agendo o sull`articolo 40 del codice penale o sul Tuel; responsabilità amministrativo-contabile, in merito alla quale mi pare pacifico che occorra rendere a tempo indeterminato ciò che ora è a tempo determinato.

Un punto importante emerso dalle audizione e che l`ha convinta in maniera particolare?

Il suggerimento arrivato dal professor Bottino per quanto riguarda la colpa grave di prendere un tetto al risarcimento massimo esigibile sul modello della responsabilità medica è secondo me un elemento degno di riflessione. Ad oggi un sindaco o un altro agente pubblico risponde, se agisce, solo di dolo, mentre se resta inerte di dolo e colpa grave. Nel caso in cui venisse riconosciuto colpevole di colpa grave per un`omissione il professor Bottino ha proposto che il risarcimento del danno che si può chiedere abbia un limite, come per la responsabilità medica.

In definitiva, a quale obiettivo si deve arrivare per non dover assistere a casi come quelli della sindaca di Crema?

Dobbiamo liberarci dall`idea che per qualsiasi fatto sgradito e sgradevole ci debba essere per forza una persona da chiamare a rispondere penalmente. Nella vita esistono disgrazie per le quali nessuno ha responsabilità politica rilevante. E questo è un problema che va oltre i sindaci. E nell`interesse di tutto il paese mettere sindaci e funzionari comunali nella condizione di operare serenamente e di assumersi tranquillamente le loro responsabilità, senza dover temere rischi giudiziari assurdi e abnormi. La qual cosa non è una richiesta di impunità, ma di serenità.


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