Cli appelli di Gentiloni e Prodi perché l`Italia non freni il treno europeo restano appesi nel tempo fluido che precede l`avvio dei colloqui al Quirinale. Roberta Pinotti (Pd), presidente della commissione Difesa del Senato, non disegna scenari mentre – spiega – «il capo dello Stato si accinge alle consultazioni». E però, incalza, «abbiamo bisogno di un governo con una maggioranza forte che lo sostenga, perché questa Europa che ha fatto un passo così importante e ha scommesso sul futuro e la solidarietà, ha stanziato fondi significativi di cui la maggior parte andranno all`Italia, che deve essere all`altezza della sfida. Non possiamo non avere chi gestisce questa fase, non solo perché la pandemia è in corso, ma perché dobbiamo fare il più grande piano vaccinale mai gestito dal nostro Paese e a marzo scade il blocco dei licenziamenti e urge la riforma degli ammortizzatori sociali. Servono decisioni importanti, serve un esecutivo pienamente in carica che abbia una maggioranza forte e coesa che lo sostenga».

Una “maggioranza Ursula”?

La maggioranza che ha sostenuto questo governo ha fatto una scelta identitaria forte, che ha anche cambiato una parte del Dna dei 5s, nel momento in cui si è riscoperta fortemente europeista; questo governo è diventato interlocutore affidabile per l`Europa, anche contribuendo ad ottenere quel cambio di passo fino a poco fa impensabile, con l`Europa che fa debito per scommettere sul futuro dei Paesi. Quindi penso che chi si riconosce in questo valore debba sentire forte l`esigenza di non mandare in confusione l`Italia e darle un nuovo governo, rafforzandolo in autorevolezza e rappresentatività.

Ancora con Conte o anche con un altro premier?

C`è un tema che è il rispetto dei punti di equilibrio che nascono dalle indicazioni dell`elettorato. Il Parlamento si basa sulle elezioni e non sui sondaggi, e in questo Parlamento la forza che ha ottenuto più voti è stata il M5s. E Conte non solo è il punto di equilibrio di questa maggioranza, ma è anche la scelta di chi ha ottenuto la maggioranza in Parlamento.

Con M5s si può parlare di alleanza strutturale?

Mi auguro che questa alleanza abbia un futuro. Dopo la loro importante scelta europeista stiamo governando insieme il Paese. E in un momento così drammatico ma anche ricco di potenzialità. Un`alleanza che fa un progetto per il Paese non vive di formule politiciste, ma si consolida nel confrontarsi sulle necessità degli italiani. Governare vuole dire assumersi responsabilità, e questo trasforma.

Però M5s continua a rifiutare i compromessi, sul Mes, ma anche sulla relazione di Bonafede…

Ci sono state rigidità, non solo nei 5s. La politica è mediazione e io ho visto molto migliorata la loro capacità di entrare nelle regole del gioco. Tutti i provvedimenti del governo hanno necessitato di mediazioni. Anche nelle commissioni abbiamo lavorato molto. Direi che nel M5s è cambiato l`approccio alla realtà della politica. Sul Mes non chiuderei la porta, anche se non è un tema di oggi, perché i fondi sulla sanità oggi ci sono e dobbiamo spenderli al meglio.

Renzi può avere un ruolo in un nuovo governo con voi?

Renzi lo ha avuto. Ribalterei: non si deve chiedere se il Pd vuole o no Renzi. Va chiesto piuttosto a Renzi che cosa vuole. Il Pd però aveva sollecitato per primo Conte, che si è mostrato molto rigido. Il Pd si era accorto da tempo che serviva un patto di legislatura. Ma dobbiamo anche ricordare che parliamo di un governo che sta gestendo la pandemia.

le vostre richieste ci sono le riforme. Restano una priorità?

Sicuro. Sono la pre-condizione per far funzionare meglio lo Stato, perché si possa andare avanti. Servono anche le riforme istituzionali e un cambiamento della legge elettorale. Per come ha vissuto il Parlamento in questi anni, una legge proporzionale darebbe chiarezza al quadro, ovviamente con uno sbarramento.


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