“Il grande Piano per la Ripresa è la più grande occasione di investimento in un‘economia in crisi e, al contempo, la più imperdibile occasione per l’Italia di riformare sè stessa e per l’Europa di ritrovare la sua radice politica sul modello federale. Attraverso il Recovery possiamo generare quei cambiamenti strutturali di modernizzazione del paese, capaci di riportarlo in linea con i paesi sviluppati secondo gli indicatori delle istituzioni internazionali. È importante fare in fretta e il rallentamento al quale assistiamo nella discussione europea non è positivo. E il governo deve individuare un cronoprogramma per la destinazione dei finanziamenti potenziali. Sono infatti ampiamente condivisibili gli obiettivi quantitativi indicati per alcune grandezze macroeconomiche, ma serve stabilire tempi e tappe certi e serve la più attenta coesione tra i vari dicasteri. È necessario poi che il Parlamento sia messo nelle condizioni di vigilare sul fatto che i soldi siano spesi bene, non lasciando al governo il monopolio delle informazioni sensibili, e richiedendo il coinvolgimento della comunità scientifica. Il Recovery è una occasione per cambiare l’Europa e ridiscuterne i paradigmi: con l’esplodere dell’epidemia, la Commissione Europea ha deciso di sospendere le regole che disciplinano le politiche economiche degli Stati membri. La ricetta del Patto di Stabilità e Crescita si è rivelata sbagliata e tornarvi a fine crisi pandemica, come se nulla fosse, sarebbe esiziale. La ripresa economica richiede un sostegno fiscale esteso e politiche espansive. Il Recovery Fund può essere il grimaldello per scardinare i dogmi più ostinati e riguadagnare un futuro progressista per l’Europa in cui sviluppo, equità e sostenibilità vadano di pari passo”. Così Gianni Pittella, vice presidente dei senatori del Pd, nella sua dichiarazione di voto sulla Relazione delle commissioni 5a e 14a sulle Linee Guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.


Ne Parlano