Tatiana Roic, è senatrice del Partito Democratico. Appartenente alla minoranza slovena in Italia ha seguitole elezioni politiche che si sono svolte domenica scorsa in Slovenia e che hanno visto la netta vittoria della nuova formazione politica di ispirazione liberale ed ecologica Movimento Libertà (Gibanje Svoboda). Le abbiamo fatto alcune domande sul significato di questa vittoria, considerando che il giovane fondatore di Movimento Libertà, Robert Golob, era considerato lo sfidante del premier uscente e politico di lungo corso (già ai tempi della ex Jugoslavia) Janez Jansa.

Movimento Libertà è stato fondato soltanto un anno fa. A cosa deve il suo successo?

«La vittoria così schiacciante del movimento di Robert Golob rappresenta per tutti solo in parte una sorpresa, credo sia piuttosto da intenderlo come una sfida dei cittadini che hanno voluto dare un segnale chiaro alla politica. Una risposta netta di repulsa del sovranismo, la volontà di dichiarare la Slovenia come un Paese dichiaratamente europeista, in linea con le politiche dei Paesi Ue».

Sono una relativa sorpresa anche, con il suo 34,52 per cento deí voti, í quasi 13 punti che lo separano da lansa, fermatosi al 22,5.

«Jansa è indubbiamente un politico di grande esperienza che sa cosa sia il potere. Molti non hanno approvato i suoi legami con Orban, con il gruppo di Visegrad. La vittoria di Golob ci induce a pensare che ci sia in Slovenia una grande consapevolezza del bisogno di ascolto della società civile, di dialogo con il Paese. Di una visione diversa, più aperta della politica, di una politica che non
si concentri soltanto nei palazzi ma che ascolti le piazze, che si concentri sulla realtà quotidiana. Che abbia una visione aperta e inclusiva, insomma».

Chi o quali saranno gli alleati più probabili dí Golob?

«Golob credo si rivolgerà a quelle forze del centro-sinistra che condividono in parte
o del tutto il suo programma, ma che, soprattutto, siano in grado di dialogare e determinino, così, una nuova fase nelle politiche del Paese».

La Slovenia va verso il raddoppio della centrale nucleare dí Krsko. Vista l`ispirazione ecologica del Movimento Libertà si possono prevedere dei cambiamenti di rotta a riguardo, per lo meno in che misura?

«Il raddoppio della centrale di Krsko è un progetto che deve passare molte fasi per poter essere realizzato: innanzitutto la centrale in funzione ha davanti a sé due decenni abbondanti di attività prima di venire dismessa. In seconda istanza il progetto deve passare un referendum popolare ed essere approvato da una legge ad hoc, necessita, insomma, di passaggi che difficilmente vedranno un raddoppio, considerando che il Paese ha dimensioni ridotte e che, da sempre attento alla tutela dell`ambiente, vedrà probabilmente fino ad allora lo sviluppo di fonti energetiche alternative che saranno in grado di coprire le esigenze del Paese».

E í rapporti con l`Italia?

«Golob conosce bene la nostra Regione, il nostro Paese, e questo fa di lui un interlocutore privilegiato per la crescita dell`amicizia e della collaborazione tra le nostre due Repubbliche. E da Premier supporterà, ne sono certa, convintamente anche il grande progetto di Nova Gorica e Gorizia Capitale della cultura nel 2025».


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