La riforma dell’ordinamento giudiziario
e del Csm “e’ il frutto di una sintesi che abbiamo cercato. Io
avrei scritto alcune cose diverse, come avrei fatto anche nel
testo sul processo penale”. Lo ha detto Anna Rossomando,
vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del
Pd. Quanto allo scontro politica-magistratura, “per noi – ha
sottolineato – la ‘guerra dei trent’anni’ si e’ conclusa da
tempo tra politica e magistratura, non ne abbiamo fatto parte,
l’abbiamo condannata. C’era il rischio di un ‘secondo tempo’ di
una partita non conclusa? Si’, c’era, ma l’impegno e’ stato che
questo non avvenisse”.
Rossomando, in particolare, e’ tornata sul tema del sorteggio
per eleggere i togati, escluso dalla riforma: “il sorteggio e’
una risposta mortificante – ha rilevato – l’antidoto migliore
contro le degenerazioni e’ il pluralismo”. E ancora: “bene aver
ottenuto un riequilibrio in senso proporzionale”, ha rilevato
l’esponente Pd


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