“La Sanità in Veneto scontenta tutti – Afferma la senatrice Pd – I Sindaci protestano, i cittadini allungano le code, i sindacati denunciano carenze. Ora anche la Regione si lamenta”.
“Direi che le sbandierate eccellenze si sono trasformate in caos. Per restare nel vicentino, medici ed infermieri mancano. Certo qualcosa va rivisto anche nei numeri chiusi. Ma la programmazione dove sta? Non ci si può accorgere oggi che siamo in affanno. Dieci o cinque anni fa non si sapevano fare le simulazioni?
Le schede regionali poi propongono riduzioni, accorpamenti, scavalchi. Nulla che va verso il mantenimento di un buon servizio. Il paradigma che prevede servizi per Cronicità sul territorio ed Acuzie negli ospedali va bene.
Solo ad una condizione. Imprescindibile. Prima bisogna strutturare adeguatamente la medicina sul territorio e poi ridurre i servizi negli ospedali.
Invece sembra che si faccia esattamente l’opposto.
Intanto si taglia sui servizi ospedalieri. Il territorio invece è lasciato alla buona volontà dei medici di base, impreparati spesso alle nuove competenze, pochissimo assecondati dagli operatori sanitari di supporto.
Il risultato sta in molti pazienti, prevalentemente anziani, abbandonati a sé stessi. Fin che la salute tiene …
No. La Regione ha responsabilità enormi. La Lega che governa da trent’anni il Veneto non può trovare scuse”.


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