“La guerra che devasta il nostro vicino Est è una crisi che, in ordine di tempo, si aggiunge all’altra grave crisi, all’altro grave shock, che è stato la pandemia da Covid.  Siamo quindi chiamati, ancora una volta, come per destino, a raccogliere in modo più forte e ancora più convinto, la sfida di vedere il nostro presente e il nostro futuro solo attraverso una maggiore unione politica degli Stati Europei.
Il nostro orizzonte è incupito da questo conflitto che non si misura solo nella aggressione ad uno Stato libero e sovrano come l’Ucraina, ma che palesa l’aperta ostilità a quelle libertà di cui noi Europei, noi Occidente, siamo espressione, testimoni, alfieri.
Tale contesa si traduce, nell’immediato, per alcuni aspetti, nella necessità di accelerare la fase di conversione, ri-conversione e riprogrammazione di assetti e strategie.
So bene che è un lavoro per gradi, ma l’Europa fa l’Europa quando si manifesta come espressione concreta di una solidarietà di fatto.
Quella stessa solidarietà di fatto che giusto lo scorso anno abbiamo chiamato NEXT GEN! Oggi, siamo chiamati ad affrontare un Next Level: quello dato dall’affrancamento del nostro Continente dalla dipendenza energetica con la Russia di Putin, dall’emergenza dovuta ai prezzi dell’energia e dall’obbligo di mettere in sicurezza cittadini e tessuto industriale dagli impatti negativi derivanti da tale inevitabile scelta.
É una crisi, questa, che ci impegna a mettere insieme azioni comuni, strutturali ed efficaci per continuare a garantire al nostro Continente un’energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili così come di impegno al PNRR. Auspico e invoco questa unità perché proprio da questa dipenderà una efficace possibilità di contenere gli effetti dell’aumento dei prezzi dell’energia e di poter mettere in piedi misure articolate quali stoccaggi comuni del gas, diversificazione negli approvvigionamenti e un programmato aumento del ricorso alle rinnovabili”. Così il senatore del Pd Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche europee a Palazzo Madama, nel suo intervento dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del prossimo Consiglio europeo.


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