“Non è possibile approcciarsi al vino in modo così superficiale e tranchant; ma davvero l’UE intende equiparare un sorso di buon vino al mero abuso e alcolismo o, peggio ancora, correlare la vecchia buona abitudine dei nostri nonni con l’alta possibilità di contrarre il cancro?”. E’ il commento del senatore Dario Stefàno, presidente della Commissione politiche dell’Unione europea a Palazzo Madama, e padre della normativa nazionale che ha introdotto la disciplina dell’enoturismo nel nostro Paese, a margine dell’ok da parte della commissione Beca – lo Special Committee on Beating Cancer del Parlamento europeo – alla relazione sul Piano europeo di lotta al cancro che dovrà essere votata dall’assemblea nei prossimi giorni e che mette in correlazione il consumo di alcolici con la possibilità di sviluppo del cancro.
“Parlare di vino – continua il senatore salentino – in Paesi come il nostro, significa parlare di cultura, di storia, di tradizione, di territorio prima ancora di ciò che versiamo nel calice, che è e rimane il prodotto umano più nobile per eccellenza. L’approccio che si manifesta in Europa, a partire dal nutri score fino alla risoluzione di ieri, rischia di minare un asset rilevantissimo a livello economico per il nostro Paese ma anche un elemento di identità dei nostri territori.
Non ci sono studi impattanti a riguardo, semmai, al contrario, ci sono fiumi di letteratura scientifica sulla dieta mediterranea che stabilisce e indica proprio il contrario. Basterebbe guardare come è composta la dieta dei centenari sardi per capire che questa correlazione è un’assurdità. Ora non è che non si voglia tutelare la salute dei nostri cittadini o si intenda promuovere l’abuso di alcool: basterebbe solo applicare quel buon senso che per millenni ha guidato le scelte dei contadini, dei nostri nonni, dei nostri avi “.
“Ho chiesto pertanto al Ministro Patuanelli – conclude Stefàno – con un atto di sindacato ispettivo di sapere quali iniziative intende intraprendere, anche in sinergia con gli altri partner europei, al fine di tutelare quello che è un patrimonio eccezionale della nostra storia e cultura”.