«È una immagine potente: ispira fisicità, quella che ci manca dall`inizio della pandemia. La libertà di tornare ad abbracciarsi, poter stare vicini. E sembra voler dire: costruiamo le condizioni per provarci ancora». Così Valeria Valente, presidente della commissione d`inchiesta sul femminicidio e capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, interpreta e difende la scelta di due musei napoletani, Mann e Madre, che hanno aderito al progetto del Mibact «L`Italia rinasce con un fiore», hashtag #VaccineDay, unendo i petali d`oro della collezione della Magna Grecia e l`inedita performance «Dennis with Flowers». Per dare un messaggio di speranza.

Nel 2021, mostrare due uomini nudi, stretti l`uno all`altro, scatena comunque polemiche.

«A me pare bello invece rappresentare l`amore, tutti gli amori, sullo stesso piano. Ci sono persone che vivono lontano per tante ragioni. Ma questa è una valutazione personale. In qualità di rappresentante delle istituzioni mi fermo ad apprezzare, fortemente, l`intento e l`obiettivo della campagna».

Basta critiche?

«Credo che l`arte sia una forma d`espressione sempre libera e, come tale, eviterei critiche che almeno a me apparirebbero forme inopportune di censura su come e in che modo possa essere affrontato il tema. E poi, si parla di due eccellenze della nostra città, che rappresentano un modello di sinergie tra soggetti culturali».

Con la firma di un`intesa, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Museo Madre, realizzano anche un progetto comune che, nel 2021, ha come tema il Mediterraneo.

«È senza dubbio utile per offrire un`immagine più forte e per competere con altre
realtà nazionali e internazionali».

Ritiene che i musei vadano riaperti subito?

«Come per le scuole, se ci sono le condizioni, assolutamente sì. E occorre farlo in sicurezza.

Come vive l`emergenza coronavirus?

«Da donna delle istituzioni sono preoccupata per il Paese, e innanzitutto per i ragazzi. Sono mamma di un bimbo di undici anni e mi rendo conto che gli adolescenti hanno sofferto tantissimo: l`isolamento può lanciare un segno. Ma io sono anche una madre fortunata perché una persona può stare accanto a mio figlio, ma non tutti se lo possono permettere».

Anche la didattica è a distanza.

«Mio figlio quest`anno ha fatto il passaggio dalla quinta elementare alla prima media e ha avuto un`ottima Dad, sviluppando nuove capacità ma la socialità non può essere sostituita».

Le proteste oramai si susseguono anche per gli effetti delle restrizioni sull`economia.
«Sono preoccupata, in particolare, per gli operatori del turismo e dello spettacolo, categorie che rischiano di pagare prezzo più alto, soprattutto in una città come Napoli che ha investito moltissimo in questi settori. E poi, per le donne che non sono più fragili, ma più vulnerabili ed esposte».

Con il lockdown, le violenze domestiche sono aumentate.

«Sono l`espressione di un modello culturale che attribuisce all`uomo una posizione di potere. E questo squilibro si è acuito durante la pandemia anche perché le donne hanno perso più facilmente il lavoro, già precario, o sono state costrette a restare a casa per badare ai figli. Il confinamento non ha toccato tutti alla stessa maniera. Anzi, ha aumentato disparità di genere e per aree geografiche. Investire per colmare le diseguaglianze può fare la differenza».

Cosa suggerisce?

«Questo dramma storico va trasformato in opportunità, investendo sulla ripartenza e quindi sulle donne, il sistema nazionale sanitario, i giovani».


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