“A Mesenzana, nel Varesotto, un padre
appena separato ha ucciso a coltellate i figli, un bambino di 7
e una ragazzina di 13 anni e poi si è suicidato. La mamma,
andata a riprendere i ragazzini per portarli a scuola li ha
trovati morti e ha avuto un malore. Ci stringiamo a questa donna
con forza e solidarietà, consci che si tratta dell’ennesimo
dramma che dovremmo metterci nelle condizioni di evitare. Si
poteva prevedere questa reazione dell’ex marito? E’ giusto
affidare i figli anche a quei padri che non accettando la
separazione rischiano di manifestare la loro ostilità nei
confronti dell’ex moglie, facendo del male ai figli? A queste
domande siamo chiamati a dare risposte, puntando sulla
formazione specifica per rendere tutti gli operatori della
giustizia quanto più possibile sensibili a recepire le
situazioni di rischio e arginarle per tempo”. Lo dice la
senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione
Femminicidio.
“Questa vicenda – prosegue Valente – rientra purtroppo in una
casistica frequente. Bisogna sapere che circa il 30 per cento
degli autori di femminicidio si suicida, mentre quasi sempre il
padre che uccide i figli si suicida o tenta il suicidio. Questi
dati ci dicono che l’incapacità maschile va colta e arginata per
tempo, ascoltando meglio le donne che si separano, anche in
assenza di esplicite denunce per maltrattamenti in famiglia, per
prevenire non solo i femminicidi ma anche gli infanticidi. Gli
uomini sono spesso incapaci di reggere la fine di una relazione,
anche a causa di aspettative sociali e modelli culturali
fortemente stereotipati e pieni di pregiudizi. E’ chiaro che
bisogna rompere i modelli culturali di questa società
patriarcale e costruirne una nuova in cui la dignità e il
rispetto della vita e della diversità di genere siano al centro.
Le donne sono portatrici di questi valori e per questo devono
avere più spazio decisionale. E’ questa la nostra speranza di
futuro, come dice oggi anche il Papa”.


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