“La vicenda dei Casamonica ospiti a ‘Porta a Porta’ evidentemente non ha insegnato nulla alla Rai, se dopo sei mesi sempre a ‘Porta a Porta’ si è fatto un altro passo falso con l’intervista a Riina. La questione non è fare inchieste sulla mafia, anzi ben vengano. Il problema è derubricare la mafia al registro dell’amore filiale e dei valori familiari nei programmi di informazione/intrattenimento, come è ‘Porta a Porta’. Per sconfiggere la mafia bisogna vincere contro la sottocultura mafiosa che si nutre proprio di spettacolarizzazione”. Lo dichiara il sen. Francesco Verducci, vicepresidente della commissione di Vigilanza.

“Per questo – aggiunge il ‘Porta a Porta’ con Riina non c’entra nulla con la mission del servizio pubblico, e non si capisce perchè i vertici Rai abbiano avallato un’operazione del genere. La risposta data oggi in Vigilanza dal Direttore Verdelli è che il via libera è stato dato per non sottostare alle critiche della politica. Argomento singolare”.

“Vorrei ricordare – prosegue – al Direttore Verdelli che: 1. sarebbe stato suo compito evitare che si ponessero le condizioni per un altro caso ‘Casamonica’, peggiore del primo e con grave perdita di credibilità per la Rai, mandando in onda un’intervista che la stessa Presidente Maggioni ha definito ‘insopportabile’; 2. la Commissione di Vigilanza nella riunione tenutasi prima di ‘Porta a Porta’ ha rigettato le richieste di alcuni parlamentari di stoppare la messa in onda della trasmissione, ma oggi dopo aver visionato il programma si è espressa con molti suoi membri con una critica severa dell’accaduto senza ricevere risposte adeguate”.

“Dispiace dirlo – conclude Verducci –  ma infortuni come questo generano grande senso di frustrazione nei cittadini che pagano il canone. La Rai è un grande bene pubblico, non può sbagliare su questo terreno”.


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