«Quanto avvenuto per la composizione delle liste Pd in Umbria è uno spettacolo penoso. L’apoteosi della spartizione oligarchica. Avulsa da tutto. Senza alcun coinvolgimento, senza alcuna discussione politica e progettuale. Si è dato sfogo al festival dell’ipocrisia, del cinismo, della spregiudicatezza. Altro che unità. L’esclusione di Carla Casciari, figura che avrebbe significato un importante valore aggiunto, è l’emblema di una logica pianificata di epurazione, sancita esplicitamente dalla segreteria nazionale. Del resto, la vicenda umbra è a tutti gli effetti di portata nazionale e la composizione delle liste è stata seguita e gestita direttamente dalla segreteria nazionale. Il risultato è evidente: tutelare le correnti della maggioranza congressuale ed epurare le figure considerate scomode. Correntismo all’ennesima potenza. Alla luce di quanto accaduto in Umbria, i proclami all’unità e all’apertura appaiono parole vuote e grottesche, e questo fa molto male al Partito Democratico e alla sua possibilità di rigenerarsi.» Così in una nota il senatore Francesco Verducci, della direzione nazionale del Partito Democratico.


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