“Non era difficile prevedere un iter burrascoso per il dl omnibus, licenziato dal governo il 9 agosto alla chiusura delle Camere, contenente un insieme di norme senza un filo conduttore unitario. Mi soffermo su due emendamenti. Il primo è l’intervento del Governo che introduce la pasticciata e discriminatoria norma sul bonus 13^ in busta paga, che ha escluso dal beneficio i contribuenti con figli nati fuori dal matrimonio. Una sterminata letteratura economica conferma che, in epoca di incertezza e inflazione, il benessere complessivo dei consumatori viene incrementato assai di più da investimenti in beni collettivi, come la sanità pubblica, piuttosto che in piccole elargizioni una tantum destinate a pochi”. Lo dice la senatrice Cristina Tajani, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze, nel suo intervento in Aula. “L’emendamento di maggioranza sul concordato preventivo – prosegue Tajani – è poi un inaccettabile schiaffo ai contribuenti virtuosi. Ma anche la dimostrazione che il concordato preventivo, sul quale il Governo ha fondato la propria riforma fiscale, stenta a decollare per la semplice ragione che il duplice obiettivo di fare cassa senza disturbare i contribuenti infedeli non può aver successo, direi per definizione. Si devono solo alla caparbietà dei colleghi del partito democratico le poche note positive del provvedimento: penso alle risorse aggiuntive per il bonus psicologo e alcune disposizioni sul fronte degli enti territoriali, non sufficienti però a cambiare il senso complessivo di un provvedimento che rimane sbagliato nel merito e nel metodo”.
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