“Il CdM di ieri con un tratto di penna ha cancellato Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro istituita con la l.150/2015. Questo senza che il Governo abbia prodotto la benché minima valutazione sull’operato dell’agenzia, un confronto con le parti sociali o con gli esperti, una relazione tecnica che spieghi quale disegno l’esecutivo abbia in mente per il riassetto delle politiche attive del Lavoro anche nel rapporto con le Regioni”. Lo dice la senatrice del Pd Cristina Tajani, già presidente di Anpal Servizi.
“Da mesi – spiega Tajani – manca un aggiornamento sullo stato di avanzamento del potenziamento dei CPI fermo al palo. Inoltre il Governo non ha mai esplicitato come e se intende rivedere il programma Gol finanziato con 4,4 miliardi del Pnrr e quale idea abbia del ruolo dei servizi pubblici all’impiego. Non lascia bene sperare il fatto che la definizione di occupabilità contenuta nel decreto lavoro dipenda dalla composizione del nucleo famigliare e non da una presa in carico e una profilazione da parte dei servizi all’impiego. Di fatto si tratta della morte delle politiche attive, in un momento in cui tante imprese lamentano difficoltà a trovare personale e tanti giovani faticano a trovare lavoro. Ne tanto meno risulta essere stato emanato l’atto di indirizzo che dovrebbe definire il ruolo di Anpal servizi, destinata a cambiare nome prima di chiarire le sue funzioni dentro un disegno complessivo che sembra più volto ad occupare posti di potere che a disegnare un progetto per il lavoro nel paese”.