Vigilare sulla vertenza e convocare un tavolo ministeriale che veda la partecipazione dei rappresentanti delle tre aziende appaltatrici per la consegna della spesa a domicilio, di Esselunga e delle organizzazioni sindacali per risolvere in maniera positiva l’agitazione dei driver che dal 18 aprile ha bloccato il servizio di recapito degli acquisti a casa della nota catena di supermercati. E’ quanto chiede la senatrice Cristina Tajani, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze e nella Commissione d’inchiesta condizioni di lavoro, che ha rivolto un’interrogazione alla ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone.
“Sono tre le ditte appaltatrici per il trasporto della spesa a casa, un servizio che Esselunga ha esternalizzato – spiega Tajani nell’interrogazione – Da metà aprile i driver di queste aziende, circa 1200 in tutta Italia di cui 700 solo in Lombardia, sono in sciopero per ottenere condizioni di lavoro dignitose. In concomitanza con questo sciopero, che ha paralizzato il servizio, Esselunga avrebbe avviato la richiesta di cassa integrazione per gli addetti alla preparazione degli ordini, una misura giudicata dai sindacati eccessiva e punitiva, quale ritorsione indiretta per gli scioperi in corso. Per questo chiediamo alla ministra di fare luce su tutta la vicenda, se non ritenga questa richiesta di cassa integrazione un atto di ritorsione. Sarebbe poi necessario convocare al più presto un tavolo negoziale che coinvolga anche Esselunga e non solo le tre aziende di trasporto, per affrontare nel suo insieme la questione delle condizioni di lavoro dei trasportatori, i quali viaggiano su mezzi inadeguati e poco sicuri, caricati oltre i limiti e guadagnano troppo poco”.