“Siamo arrivati troppo tardi anche
questa volta, con dolore e frustrazione dobbiamo constatare che
i fatti, nella loro atroce crudezza, hanno corso più di noi”. Lo
ha dichiarato in aula, durante la discussione della mozione
sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in riferimento alla
tragedia di Brandizzo e a quella odierna a Casalbordino, la
senatrice del Pd Cristina TAJANI.
“Gli incidenti e i decessi sul lavoro – ha spiegato TAJANI –
non sono e non possono essere considerati un dato fisiologico
dell’attività produttiva o peggio un suo effetto collaterale, ma
sono sempre frutto o di disapplicazione delle regole, o di
mancati investimenti, o di eccessiva compressione dei tempi e
dei costi nell’organizzazione produttiva o di altre variabili su
cui è possibile intervenire con buone norme, controlli e cultura
della prevenzione”. TAJANI ha ricordato quanto sia necessario
tenere “Il faro acceso sulla catena di appalti e dei subappalti
con lo scopo di indagare quanto la frammentazione organizzativa
del ciclo produttivo incida sulla sicurezza”. Allo stesso tempo,
ha proseguito la senatrice dem, “dovremo analizzare meglio
l’Impatto delle nuove tecnologie, in termini di rischi e
opportunità, sull’organizzazione e le condizioni di lavoro”.
“L’ultimo e cruciale punto è quello della cultura della
prevenzione e diffusione di best practices”, ha detto ancora
TAJANI, che ha concluso auspicando che “il passo di oggi sia il
primo di un lungo percorso di studio, proposta, monitoraggio,
legislazione, controllo, che veda il Parlamento protagonista di
una battaglia per la dignità della vita e delle persone che
lavorano”.