“Solo poche settimane fa, con la legge di bilancio, il Governo e la maggioranza avrebbero avuto l’opportunità di costruire una uscita ordinata dalla fase emergenziale del superbonus, il cui contributo in senso anticiclico alla ripresa post Covid è incontrovertibile. Così come è indubbio che il superbonus dovesse essere sottoposto ad un significativo tagliando per adeguarlo a un contesto diverso, ma i nostri emendamenti alla legge di bilancio così come quelli di alcune forze di maggioranza sono stati tutti bocciati. Ed eccolo qui, il provvedimento che per generosità definiamo risibile. Approvato dalla Camera senza modifiche ed approdato qui in Senato con la stessa indicazione. Vietato migliorare, vietato emendare”. Lo ha detto in Aula in dichiarazione di voto la senatrice Cristina Tajani, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze. “Sarebbe bastato, anche solo in parte – prosegue Tajani – accogliere le proposte e le preoccupazioni di imprese e sindacati del settore. Solo rispetto ai condomini, sono 40 mila i cantieri incompiuti, il 15 per cento del totale ammesso al 110 per cento, che vuol dire almeno 350 mila famiglie coinvolte, per un valore di lavori pari a 10 miliardi. A fronte di questi numeri, la risposta del Governo è stata istituire un fondo di 16 milioni di euro. In pratica, meno dello 0,2 per cento di quanto sarebbe necessario.

Avevamo chiesto, anche con diversi emendamenti, una quantificazione per il passato e per il futuro, di quanto gettito si debba ai bonus edilizi, quanto valore e quanta occupazione sia stata prodotta. Avevamo proposto anche un regime differenziato e differimenti della scadenza degli interventi fatti nelle zone alluvionate, ma nemmeno su questo hanno voluto aprire un confronto”.


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