Il cognome è lo stesso ma i punti di contatto finiscono qui. Cristina Tajani, senatrice Pd, non è la figlia di Antonio, leader di Forza Italia, e non ha ispirato la svolta del partito azzurro sullo Ius Scholae. Eppure è diventata vittima di fake news. A dirlo è lei stessa: “Negli scorsi giorni alcuni profili social hanno diffuso la bizzarra teoria che le recenti prese di posizione del ministro Antonio Tajani in materia di Ius Scholae si spiegassero in ragione di un nostro rapporto di parentela, addirittura padre/figlia!, fino a oggi tenuto nascosto!”. La vicenda si sarebbe potuta chiudere lì, ma l’analisi della deputata dem spiega bene come “come le fake news facilmente inquinino il dibattito pubblico”.
Eppure negli ultimi giorni la falsa notizia è circolata, e lei stessa si ritrova costretta a rispondere a un utente di Facebook che le chiedeva se la parentela fosse reale: “Si tratta di una fake news destituita di ogni fondamento che stiamo segnalando alle autorità competenti”.
“I diritti di cittadinanza per ragazzi e ragazze nate e cresciute in Italia sono una questione maledettamente seria. Ma temo che per loro non resteranno che le chiacchiere di agosto”, ricorda allora Cristina Tajani tornando sul merito della questione e rilevando che “centinaia di migliaia di giovani desiderosi di essere cittadini italiani meritano più di una schermaglia agostana di posizionamento delle forze politiche. Lo Ius Soli, sostenuto dal Pd è senz’altro la proposta più avanzata, ma in Parlamento ci sono diversi disegni di legge migliorativi della norma attuale”.
Tornando invece alla fake news, l’esponente dem rivolge allora “un grande abbraccio al mio papà e alla figlia del ministro Tajani”. Che in effetti esiste, ma non si chiama Cristina e non è parlamentare.


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