“Per ragioni legate al recupero di
maggiori entrate per la finanza pubblica, con decreto del
Ministero dell’economia e delle finanze del 7 maggio 2024 il
redditometro, strumento per l’accertamento fiscale, e’ stato
riattivato e sono stati individuati i nuovi criteri per la
determinazione sintetica del reddito attraverso l’utilizzo di
spese presuntivamente attribuibili al contribuente sulla basa di
una campionatura per nuclei familiari e per distribuzione sulle
varie aree. Questa scelta ha provocato aspre polemiche
all’interno della maggioranza che sostiene il Governo Meloni.
Per questo motivo il Ministero dell’economia e delle finanze,
con l’atto di indirizzo del 23 maggio 2024, smentendo quanto
deciso nei giorni precedenti, ha ufficializzato il rinvio
dell’entrata in vigore del nuovo redditometro, come modificato
con decreto ministeriale del 07 maggio 2024, pubblicato in G.U.
del 24 maggio 2024. Con riferimento ai controlli
all’accertamento sintetico di cui all’articolo 38 del decreto
del presidente della Repubblica n. 600del 1973, la Corte dei
Conti ha recentemente evidenziato dati allarmanti sull’utilizzo
di questo strumento, specificando che nel 2023 sono stati
eseguiti soltanto 344 accertamenti sintetici, relativamente a
322 soggetti, con una riduzione del 2,7 per cento rispetto al
2022, risultato peraltro inferiore a quelli registrati negli
anni pre-pandemia con una contrazione del – 81,41 per cento,
sottolineando che ‘i dati confermano lo scarso rilievo degli
accertamenti sintetici nella complessiva strategia dei controlli
fiscali’. Per questo motivo ho depositato una interrogazione al
Ministro dell’Economia nella quale chiedo di sapere ‘quali siano
le motivazioni che hanno portato all’emanazione dell’atto di
indirizzo del 23 maggio 2024 che di fatto ha bloccato
l’efficacia del decreto emanato dallo stesso Ministero
dell’economia e delle finanze in data 7 maggio 2024, nel quale
venivano individuati i nuovi criteri per la determinazione
sintetica del reddito attraverso l’utilizzo di spese
presuntivamente attribuibili al contribuente sulla basa di una
campionatura per nuclei familiari e per distribuzione sulle
varie aree; se intenda chiarire quale sia l’impatto in termini
di minori entrate attese per le finanze pubbliche in conseguenza
dell’adozione dell’atto di indirizzo del 23 maggio 2024; quali
siano, in vista alla predisposizione della prossima legge di
bilancio 2025 e alla luce della procedura di infrazione UE per
disavanzo eccessivo a carico del nostro Paese, i provvedimenti
che si intendono adottare per potenziare gli strumenti a
disposizione dell’Agenzia delle entrate finalizzati a potenziare
l’azione di contrasto al fenomeno dell’evasione fiscale'”. Cosi’
la senatrice Cristina Tajani, capogruppo PD in commissione
Finanze e Tesoro a Palazzo Madama.