Servono linee guida per sistema di etichettatura che rendano chiari gli standard del benessere animale
‘Emergono di frequente casi di gravi illeciti in allevamenti italiani. Tra i più recenti, quello documentato da Report nel servizio ‘Vitelli dopati, consumatori ingannat e da Announo, nel corso della puntata ‘No carne’, dedicata agli allevamenti intensivi di suini in Italia. Le odiose sofferenze inflitte, infrangendo le normative nazionali ed europee, erano già state denunciate nel 2013 da una video inchiesta di Compassion In World Farming, presentata anche in Senato. Questa situazione rivela l’inefficacia e l’insufficienza degli attuali sistemi di controllo, necessari per garantire la tutela del benessere degli animali negli allevamenti, della salute pubblica e del diritto a conoscere dei consumatori’. Lo afferma la senatrice Pd Silvana Amati, prima firmataria di un’interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sottoscritta da oltre venti senatori ed elaborata con il contributo delle associazioni impegnate su questo tema.
‘Nell’interrogazione chiediamo a Lorenzin di istituire una task force che includa le competenti associazioni della società civile – spiega – e di valutare l’opportunità di coordinare il lavoro di elaborazione di linee guida per un sistema di etichettatura che renda facilmente e univocamente chiari gli standard di benessere animale adottati lungo tutta la filiera. Un impegno per il Governo previsto anche dalla mozione 258 sul benessere animale, recentemente approvata in Senato. E’ necessario – conclude Amati – promuovere concretamente il superamento dell’anacronistica e inaccettabile concezione dell’animale inteso esclusivamente come mezzo per il soddisfacimento di interessi e bisogni umani’.

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