L’approvazione della legge sugli ecoreati, che l`Italia attendeva da 20 anni, ha segnato un punto di svolta importante, ma siamo consapevoli che c`è ancora molto da fare per valorizzare di più e meglio l`ambiente sulla strada delle riforme. Ora il Senato ha davanti a sé la sfida di fare un passo avanti in questo senso, approvando entro la fine dell`anno tre provvedimenti fermi da troppo tempo, necessari per semplificare il quadro normativo, riorganizzare il sistema dei controlli e favorire lo sviluppo di filiere produttive green.
Parliamo del ‘collegato ambientale’ alla legge di stabilità del 2014, della legge di riordino del sistema delle agenzie ambientali e della legge di modifica della legge 394/91 sui parchi. Tutti provvedimenti su cui abbiamo lavorato per creare un ampio consenso e sui quali ci auguriamo ora un`accelerazione significativa. Recupero, riciclo, raccolta differenziata sono i concetti che hanno ispirato il collegato ambientale che, di fatto, anticipa il recepimento dei contenuti della nuova strategia dell`Unione europea sulreconomia circolare’, fondata sul riuso, sulla riduzione dei rifiuti e sull`efficienza nell`impiego delle risorse. Non solo: abbiamo inserito importanti misure contro lo spreco alimentare, per favorire gli appalti verdi nella Pa, per promuovere la mobilità sostenibile, attraverso un piano nazionale ad hoc e risorse per i comuni, e per l`istituzione delle cosiddette ‘oil free zone’, aree in cui avviare la decarbonizzazione dell`economia. Si tratta di interventi puntuali, ma in grado di innescare dinamiche virtuose tra imprese, comuni, cittadini. La riforma del sistema denstituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e delle agenzie per la protezione dell`ambiente è un provvedimento proveniente dalla Camera, che il Pd ha voluto con forza e che ha lo scopo di semplificare e al contempo rafforzare i controlli ambientali, indispensabili per tutelare ambiente e salute. Senza questo provvedimento una parte della legge sugli ecoreati, quella sugli illeciti amministrativi, resterà inapplicata perché sono proprio, le agenzie ambientali che dovranno applicare tutta quella parte di sanzioni relative ai reati minori.
Aggiornare una normativa che ha fatto la storia dei parchi nel nostro Paese è l`obiettivo della proposta di modifica della legge quadro 394/91 sulle aree protette, nata da tre disegni di legge di iniziativa parlamentare, tra i quali quello a mia prima firma.
Dopo aver ascoltato i pareri di tutte le categorie interessate, ho messo a punto una proposta che interviene su quattro punti essenziali; governance, semplificazione, gestione della fauna e risorse finanziarie. Il modello dell`ente di gestione viene confermato, ma si interviene sulle modalità di nomina del consiglio direttivo e di nomina dei direttori dei parchi, per rendere le procedure più trasparentì e veloci ed evitare lunghi commissariamenti. Si riducono i tempi per l`approvazione degli strumenti di pianificazione, abolendo quelli inutili. Viene rafforzato un approccio scientifico nella gestione della fauna, con l`attribuzione di un ruolo forte all`ISPRA. Infine, accanto alla conferma della necessità del finanziamento pubblico per i parchi, viene assicurata la possibilità di entrate autonome attraverso ticket, concessione di marchi e sponsorizzazioni e il contributo dei privati. Una riforma che ha fatto discutere, ma che è necessaria per valorizzare e gestire al meglio le aree protette.

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