I temi dell’ecologia e della sostenibilità devono essere al centro del dibattito
HO APPREZZATO LA PROPOSTA DEL MINISTRO ANDREA ORLANDO CHE, DALLE PAGINE DI QUESTO GIORNALE, HA ANNUNCIATO LA PRESENTAZIONE DI UN DISEGNO DI LEGGE PER INSERIRE MECCANISMI di democrazia partecipativa, nella forma del «dibattito pubblico», nel processo decisionale sulle opere, sulle infrastrutture e sull`ambiente, dando di fatto avvio ad un aperto confronto.
Credo, come ha anche sottolineato il collega senatore Stefano Vaccari, che il bisogno crescente di partecipazione si esprima, da parte dei cittadini, in modo prioritario proprio sui «beni comuni» ambientali e che, dunque, questo possa essere un terreno sul quale non solo prevenire i conflitti «locali», ma anche recuperare il diffuso sentimento di distanza dalla politica e dalle istituzioni. Si tratta di una sfida da cogliere, soprattutto per il Partito democratico, che ha lo sviluppo sostenibile tra i principi ispiratori e rimane l`unico partito con una radicata articolazione territoriale e una presenza assai significativa anche nei governi locali. Proprio per questo credo che i temi ambientali e la sostenibilità dello sviluppo debbano recuperare centralità nell`agenda del governo e diventare la «lente» con cui guardare alle politiche, alle azioni, agli interventi per rilanciare il Paese. Uno dei primi provvedimenti dell`Esecutivo Letta è stata la meritoria estensione dell`ecobonus fiscale sulle ristrutturazioni edilizie, che può essere considerato, fin dalla sua introduzione da parte del governo Prodi, un esempio emblematico di politica per lo sviluppo sostenibile. Ma, a parte questo, per il resto si tratta di temi che, come spesso accade, in questi ultimi mesi sono divenuti troppo marginali, anche nel dibattito interno al Pd. Segnalo, tra l`altro che, al Senato, dall`esame del decreto sugli «ecobonus» è stata esclusa proprio la Commissione Ambiente e Territorio, che sarebbe stata invece sul suo naturale terreno di lavoro parlamentare.
L`Italia ha bisogno di tornare a crescere e di creare occupazione, soprattutto per i giovani e il premier Letta ha ottenuto un maggiore investimento da parte dell`Ue su questa priorità. È necessario valorizzare, anche come volano di innovazione per il Paese, il fatto che la green economy sia in assoluto il settore con prospettive più serie e durature. Il Paese ha bisogno di infrastrutture e su queste l`Esecutivo ha annunciato di voler investire parte delle I temi dell`ecologia e della sostenibilità devono essere al centro del dibattito risorse derivanti dal rientro dalla procedura per deficit eccessivo.
Come gruppo del Pd al Senato abbiamo proposto, con una mozione, di considerare il contrasto al dissesto idrogeologico, e dunque la tutela e la manutenzione del nostro meraviglioso e irripetibile territorio, come la prima opera pubblica del Paese, sulla quale investire 2 miliardi di euro, creando lavoro e coinvolgendo anche le forze (volontarie) dei lavoratori cassintegrati, al servizio dei Comuni. Un euro speso in prevenzione ne fa risparmiare 4 in interventi di emergenza successivi ad eventi calamitosi come frane, alluvioni, allagamenti. Senza parlare della possibilità concreta di salvare vite umane.
 È necessario contrastare l`abbandono dei terreni, coltivare il bosco, riconoscere il valore strategico dell`agricoltura come presidio e strumento di manutenzione ordinaria del territorio, anche attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di eccellenza di ogni regione. L`ambiente, il nostro paesaggio, ma anche la sostenibilità sociale ed ecologica delle nostre città (molte delle quali stanno diventando «smart city»), l`efficienza energetica, le energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti, le bonifiche, la mobilità sostenibile possono costituire la chiave per uscire dalla crisi con più innovazione, meno inquinamento, più lavoro, e dunque con un Paese migliore e che guarda al futuro. Le buone pratiche e le idee ci sono, anche a livello locale.

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