“Abbiamo votato oggi all’unanimità nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie la Relazione sui PFAS. Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso – presso la Corte d’assise del Tribunale di Vicenza è aperto il procedimento penale per gravissimi reati quali, tra gli altri, avvelenamento e disastro ambientale – si deve agire radicalmente e velocemente su più fronti strategici. A partire dall’inserimento nella normativa nazionale dei limiti”. Lo afferma il senatore del PD Andrea Ferrazzi capogruppo nella Commissione Ambiente e Territorio al Senato e vicepresidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso correlate (ecomafie). “Da un lato il Ministero della transizione ecologica, competente per materia, dovrà intervenire con urgenza fissando dei limiti molto restrittivi, in modo da costituire il presupposto del reato di inquinamento, e per poter imporre i provvedimenti di bonifica ai responsabili. Dall’altro dovrà agire la Regione Veneto. Essa ha fissato dei limiti per tali sostanze, fatto senz’altro positivo, ma non sufficiente. Essi – aggiunge – sono infatti incompleti, perché non riguardano tutte le matrici ambientali e non contemplano tutti i PFAS. Inoltre i limiti per la matrice terreno e per la matrice falda si riferiscono solo al PFOA e non ad altri PFAS, come i più recenti Gen-X e il cC604”. Secondo Ferrazzi, “nello scrivere i limiti di legge, si dovrà tener conto del documento dell’Ispra, che stabilisce che negli scarichi delle acque reflue i PFAS devono corrispondere a zero, dunque le sostanze devono essere vietate, e dove non si possono vietare, vanno posti dei limiti molto restrittivi. Nel frattempo vanno attuati degli interventi radicali presso la sede di Trissino e nelle aree circostanti. Mi riferisco al blocco dall’inquinamento, ancora in corso, attraverso le 3 barriere idrauliche e la barriera fisica con il palancolato. E mi riferisco alla bonifica, dove probabilmente dovrà essere utilizzato un mix di tecniche di intervento. La bonifica dovrà essere operata con velocità e radicalitá, garantendo la massima trasparenza per i cittadini. Almeno questo, vista la vergogna di un disastro di queste proporzioni”.


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