“Oggi nell’Aula del Senato c’è stato il passaggio importante dell’approvazione di quattro risoluzioni su altrettante relazioni della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti:  sulla gestione dei rifiuti radioattivi, sulla situazione in Liguria, sulla bonifica di Porto Marghera e infine sulla bonifica dei poli chimici del ‘Quadrilatero del Nord’. Dopo mesi di analisi e di approfondimento specifico, con il contributo fondamentale del Presidente Alessandro Bratti e dei commissari, siamo arrivati ad affidare praticamente all’unanimità al governo impegni significativi, in particolare per quanto riguarda i rifiuti radioattivi, una novità anche rispetto alla Camera”. Lo dice il senatore Stefano Vaccari, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente.

“Dopo il passaggio alla Camera – sottolinea Vaccari –  quello al Senato ha segnato la novità significativa con la relazione sui rifiuti radioattivi. In particolare, l’Aula del Senato  ha espresso preoccupazione in relazione al prolungarsi dei tempi di attesa della proposta di cCarta delle aree per la localizzazione del deposito nazionale, che di fatto rallenta l’individuazione di un sito, da effettuare nella massima trasparenza e con il coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni, secondo una procedura partecipata già stabilita. Il governo ha raccolto le nostre preoccupazioni e ha assicurato che la Carta sarà pubblicata nei prossimi mesi. La Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning e della gestione delle scorie nucleari, deve migliorare la propria capacità complessiva di gestione del processo. La fase transitoria di passaggio delle competenze di controllo da ISPRA all’ISIN, il nuovo Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, sta durando troppo a lungo e mantenendo nell’incertezza una situazione che avrebbe invece bisogno di autorevolezza, indipendenza, credibilità. Solo cosi si potrà legittimare un percorso decisivo, già praticato in Spagna e Francia, per la conclusione delle fasi di decommissioning e la messa in sicurezza dei vari siti nel territorio italiano, senza incorrere in una procedura di infrazione”.

 

 


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