‘Nel PD siamo ormai da tempo ben oltre la ‘dialettica democratica interna’. I continui distinguo di parlamentari che da settimane votano in dissenso dai gruppi su determinazioni assunte, anche con grande sofferenza e dopo lunghe discussioni interne, non sono più sostenibili’. Lo dichiara il senatore Salvatore Tomaselli.
‘A ciò – prosegue Tomaselli – si aggiunga il vero e proprio delirio dei professionisti delle dichiarazioni che con cinismo e totale spregiudicatezza sparano quotidianamente contro il PD, il loro partito. Per ultima la dichiarazione farneticante della senatrice Puppato, che oltre a sparare a zero ogni giorno sul PD, oggi rivolge i suoi strali – non si capisce sulla base di quale autorità politica e morale – contro il Presidente della Repubblica a cui vengono addebitate ‘parole non comprensibili’ e addirittura irrispettose della Costituzione, in relazione alla vicenda Shalabayeva’.
‘Un grande partito – afferma ancora il senatore Pd – non può che reggersi che su vincoli di solidarietà e di maggioranza, regole elementari e civili. Per questo bisogna mettere fine all’attuale degenerazione, anche con scelte conseguenti: vi sono in questo Pd, oramai, evidenti idee, stili e atteggiamenti del tutto incompatibili tra loro. Nessuno sforzo di ascolto e di disponibilità alla sintesi collettiva da parte di alcuni, ma tanti, troppi protagonismi individuali’.
‘Chi trova quotidianamente solo motivi di dissenso e di distinguo rispetto alle scelte del PD – conclude Tomaselli – ne tragga le conseguenze! Basta con rendite di posizione basate su una incessante azione di demolizione del partito e dei tanti che, con totale responsabilità nei confronti del Paese e non senza travaglio, sostengono l’azione del governo Letta’.

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