“Trovo inaccettabili i toni scomposti e a tratti irridenti con cui il sen. Mucchetti ha motivato in Senato la sua non partecipazione al voto finale di approvazione del ddl concorrenza”. Lo afferma il senatore del Pd Salvatore Tomaselli, relatore del provvedimento a Palazzo Madama.
“In particolare – sottolinea Tomaselli, sul tema dell’energia, a proposito della cessazione del regime cosiddetto di “maggior tutela” e del passaggio al mercato libero, si sono sostenute tesi alquanto ardite sulla base dell’errato e strumentale presupposto che le norme licenziate siano utili ad alcuni operatori e che possano produrre aumenti delle bollette. In realtà, proprio l’attuale regime, di cui alcuni auspicano inopinatamente la continuazione, ove non modificato, non farebbe altro che perseverare un sistema di sostanziale oligopolio e di prezzi amministrati, mortificando la concorrenza tra gli operatori e la mobilità della clientela, non attivando un protagonismo attivo dei consumatori. Così come, vorrei dire, anche un utilizzo “spinto” dello strumento delle aste per la assegnazione dei clienti, oltre a mortificare il ruolo dei consumatori che si vedrebbero assegnati a tavolino ad una piuttosto che ad un’altra azienda, potrebbe essere declinato, nella logica di alcuni che non è la nostra, come funzionale ad alcuni operatori anziché ad altri con tanto di nome e cognome. Terreno su cui evidentemente non ci faremo trascinare. Respingiamo al mittente con forza, quindi – conclude il senatore democratico – tali ingenerose letture che peraltro appaiono ancor più strumentali e rozze alla luce di un processo che si compirà da qui al luglio 2019, con un ruolo cruciale svolto dall’Autorità per l’energia e dall’Antitrust e dello stesso Ministero dello sviluppo economico che saranno chiamati a vigilare sull’attuazione di ben sei condizioni propedeutiche alla piena liberalizzazione inserite nella legge appena approvata”.