“La norma “antiscorrerie” sembra essere oggetto in queste ore, mi auguro, di infondate polemiche politiche. Eppure si tratta di una norma che, ove approvata, può dare un importante contributo alla maggiore trasparenza delle operazioni borsistiche italiane e della governance delle società con titoli quotati. Si tratta di una misura ampiamente condivisa, che richiede a chiunque acquisisca una partecipazione rilevante in una società con titoli quotati – superiore al 10 per cento del capitale – di informare il pubblico sugli obiettivi così perseguiti, sulla scorta di analoghe norme vigenti in Paesi come la Francia e gli Stati Uniti”. Lo dichiara il sen. Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Industria.

“La norma – spiega – attribuisce inoltre alla CONSOB i poteri regolamentari e di vigilanza in materia, in coerenza con i compiti istituzionali da questa già svolti e al fine di assicurare le opportune garanzie di autonomia e indipendenza quanto al loro esercizio. Come confermato anche dalle numerose direttive e regolamenti emanati negli ultimi decenni in sede europea nel settore dei mercati finanziari e delle società quotate, l’ampia disponibilità e pubblicità delle informazioni, ed in particolare di quelle cosiddette “price sensitive”, è prerequisito indefettibile del corretto ed ordinato funzionamento di qualunque mercato, vieppiù di quelli finanziari, e quindi in definitiva per la tutela della integrità dei mercati, degli investitori e degli stessi soci di società quotate”.

“Come normalmente stabilito – sottolinea – per ogni cambiamento delle regole, peraltro, anche questo si applica solo dal momento della sua approvazione: esso non è retroattivo. Pertanto le polemiche di questi giorni, che cercano di metterlo in relazione con la vicenda Mediaset, appaiono del tutto infondate, come fra l’altro chiarito dallo stesso Ministro Calenda”.

“Per queste ragioni – conclude Tomaselli –  come relatori del ddl concorrenza di cui auspichiamo da tempo l’arrivo nell’aula del Senato per la sua approvazione, avevamo nelle scorse settimane espresso il nostro consenso ad inserire tale testo nello stesso ddl: consapevoli che si tratta di una scelta che può arricchire il nostro ordinamento di un ulteriore strumento di trasparenza, finalizzato a evitare comportamenti potenzialmente opportunistici in borsa, nonché un utile contributo alla crescita del Paese e alla promozione della integrità suoi mercati finanziari e attrattività delle imprese quotate. Sono certo, pertanto, che Governo e Parlamento, chiariti definitivamente tali aspetti di merito, non avranno tentennamenti all’approvazione di questo emendamento, già nel ddl concorrenza o nell’ambito del primo provvedimento utile”.


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