‘Il pronunciamento della Corte Costituzionale sulle province rimette ordine in una impostazione che dal primo momento avevamo considerato ‘frettolosa, approssimativa e ragionieristica”. Lo dichiara il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in Commissione Industria.
‘Non si poteva infatti – prosegue Tomaselli – con la mera decretazione d’urgenza, da un lato declassare le province a nomine di secondo grado, dall’altro cancellare decine di enti in base ai criteri di territorio e popolazione. Ora, per il governo e il Parlamento torna la strada maestra di una riforma costituzionale che affronti, come da più parti sostenuto, la soppressione di tutte le province all’interno della più ampia riforma costituzionale di cui si è avviato il percorso proprio nei giorni scorsi. È ora di riforme urgenti ispirate alla riduzione dei costi, alla efficienza e alla semplificazione del rapporto con i cittadini, purché ispirate a criteri di equilibrio, rispetto delle comunità, funzionalità e competenze dei vari livelli istituzionali. Criteri e procedure – conclude il parlamentare democratico – evidentemente non considerati in modo adeguato nel processo di riordino delle province avviato nei mesi scorsi e ora ‘censurato’ dalla Corte Costituzionale’.

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