‘Con la dichiarazione, da parte della Corte costituzionale, della illegittimità del divieto di fecondazione eterologa previsto dalla Legge 40/2004, è stato accolto dai supremi giudici delle leggi anche l’ultimo dei cinque emendamenti che dieci anni fa, in nome del principio di ragionevolezza e di una visione mite del diritto, avevamo presentato, senza successo, all’esame della commissione sanità e poi dell’assemblea del Senato’. E’ quanto afferma il vicepresidente dei senatori del Pd, Giorgio Tonini, che era stato relatore di minoranza nel corso del dibattito in Senato sulla legge 40. ‘A dieci anni di distanza – prosegue Tonini – non si può non constatare il fallimento dell’uso politico e ideologico dei cosiddetti principi non negoziabili: una strategia che, anziché favorire il dialogo e l’incontro tra posizioni diverse, ha incoraggiato, per fortuna senza successo, l’affermarsi nel nostro paese di un pericoloso bipolarismo etico’. ‘Resta il rammarico – conclude Tonini – per il tempo perduto e per le inutili sofferenze alle quali sono state sottoposte tante coppie e tante famiglie’.

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