‘Contrariamente a quanto si sente dire da più parti nel nostro Paese, c’è molta Europa e anche molta Italia nell’accordo di Minsk sull’Ucraina, un accordo difficile proprio perché coraggioso, del quale non possiamo che augurarci il pieno successo’.
È quanto ha affermato, a margine dell’audizione tenuta questo pomeriggio dal ministro Gentiloni alle Commissioni Esteri di Senato e Camera, il vicepresidente dei senatori del Pd, Giorgio Tonini.

‘L’accordo ha indubbiamente visto il protagonismo della Germania e della Francia, che tuttavia hanno potuto trattare a nome di tutti e ventotto i membri dell’Unione, sulla base di una posizione discussa e concordata in seno al Consiglio europeo, anche grazie al grande lavoro compiuto da Federica Mogherini. Non era per nulla scontato che si potesse arrivare ad una posizione comune tra i paesi europei che, come è noto, sulla crisi ucraina avevano visioni in partenza assai divergenti tra loro. Aver costruito questa posizione comune, poi portata al vertice con la Russia e l’Ucraina, dalla cancelliera Merkel e dal presidente Hollande, è il principale merito della nostra Mrs Pesc. Per l’Italia è un risultato importante che l’accordo si sia basato sulla posizione che il nostro governo ha sempre sostenuto: una posizione di fermezza, a difesa, anche attraverso le sanzioni, dei principi del diritto internazionale che a nessuno può essere consentito di violare, e al tempo stesso di ricerca attiva del negoziato e dell’accordo, rifuggendo da qualunque escalation di carattere militare’.

‘Per l’Italia – conclude Tonini – è particolarmente importante e significativo che un aspetto fondamentale dell’accordo sia la previsione di una sorta di ‘statuto speciale’ per le regioni russofone dell’Ucraina, sul modello dello statuto speciale del Trentino – Alto Adige: a riprova di quanto preziosa sia questa esperienza autonomistica italiana, l’unica via davvero alternativa alle più terribili tra le guerre, quelle mosse dall’odio etnico tra abitanti della stessa terra’.

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