‘Ora serve uno scatto di orgoglio della politica, sulla linea richiamata dal Presidente Napolitano: riformare il Porcellum, confermare il superamento del proporzionale in senso maggioritario sancito dal referendum del 1993 e inserirlo nel quadro di una riforma costituzionale che riduca il numero dei parlamentari e archivi l’attuale bicameralismo perfetto’. Lo afferma il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini, vicepresidente del Gruppo Pd al Senato.

‘Dopo la sentenza della Corte costituzionale e in assenza di un intervento del Parlamento – continua – si tornerebbe al voto come nel 1992, cioè con un sistema proporzionale con preferenza unica. Lo stallo politico che ha portato al governo delle larghe intese diventerebbe in questo modo una condizione permanente e strutturale. Non è questo ciò che serve al paese. Bisogna mettersi subito al lavoro per un accordo politico tra le forze di maggioranza, aperto alle opposizioni. Che si parta dalla Camera o dal Senato mi pare invece del tutto secondario. Quel che conta – conclude Tonini – è che dentro l’accordo alla tedesca tra Letta e i partiti che lo sostengono, ci sia la riforma elettorale e istituzionale, che a questo punto deve diventare una priorità assoluta nell’agenda del governo’.


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