‘Il ricorso alla teoria del complotto è la prova regina della mancanza di cultura liberale. Non a caso il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a congiure immaginarie e a sedicenti congiurati, si aggrappa un giorno si è l’altro pure. Come sempre, anche nel caso della tempesta in un bicchier d’acqua scatenata dalle presunte rivelazioni dell’ex-Segretario al Tesoro Usa, Geithner, non serve fare ricorso ai retroscena complottisti per spiegare una storia semplice e chiara: il Governo Berlusconi non aveva la maggioranza sufficiente a far approvare in Parlamento le misure necessarie ad affrontare la gravissima crisi in cui versava l’Italia, a cominciare dalla riforma delle pensioni, che la Lega non intendeva sostenere. Per questo Berlusconi si è dovuto dimettere e ha avuto la dignità di sostenere, almeno per qualche mese, il governo Monti. Questa è la semplice verità, tutto il resto appare stanca propaganda’. Lo dice il senatore Giorgio Tonini, vicepresidente del gruppo Pd.

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