Immobilismo ed errori, Il Pd però non può farsi travolgere
E’ l’ultima occasione per tutti. «Perché il governo è ai minimi storici e1 consenso nel paese. E andando avanti così anche il Pd finirà per esserne travolto», ragiona Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori pd e componente della direzione del partito democratico che lunedì si riunirà per decidere in merito alla legge elettorale. «Serve un`inversione di rotta immediata, un`agenda di riforme incisive da fare a tamburo battente, finora ci sono stati troppi errori e confusione». Il problema non è la carenza di risorse, rincara la dose Tonini, rispondendo a una battuta del vicepremier, e leader di Ncd, Angelino All`ano, «la causa principale del poco che è stato fatto e della disaffezione che c`è tra i cittadini è la mancanza di progettualità e chiarezza. Ad oggi, gli italiani non sanno ancora qual è la tassazione sulla casa». In questa corsa a fare le riforme, il segretario dem Matteo Renzi deve interloquire con tutti, non escluso il Cavaliere. Anche se così il sindaco dí Firenze rischia grosso.
Domanda. Renzi non fa che sferzare Letta e sfidare Alfano ogni giorno che passa. Siamo alla vigilia della crisi di governo?
 Risposta.
Quello che sta avvenendo è chiaro. Da parte di Renzi c`è il tentativo di aiutare il governo a risalire la china nel rapporto con il paese: í dati sul livello di consenso sono maledettamente bassi. E questo è un problema anche per il Pd. Siamo alla vigilia di una stagione elettorale intensa, è necessario sollevare l`indice di sintonia, non possiamo permetterci di farci travolgere. E per riuscirci è necessaria un`agenda di riforme incisive, da fare a tamburo battente. Il tempo della riflessione è fmito, il governo e i partiti devono darsi una mossa.
D. Alfano ha detto che sulle riforme non è mancato il coraggio, ma i soldi.
R
. Certo, con il cassetto pieno di soldi è facile governare… Io invece dico che non sono mancati tanto i soldi quanto la progettualità e la chiarezza. Le risorse bisogna trovarle facendo scelte anche difficili.
D. Il governo Letta si è impegnato su una nuova spending review per recuperare risorse, su una riforma dei livelli istituzionali per ridurre le spese. Non basta?
R.
Il problema è che tutto questo va fatto, l`agenda 2014 deve essere vera. Il paese deve percepire subito che c`è il cambio di passo, non si può più andare avanti come accaduto negli ultimi mesi con continui rinvii, dando l`immagine di un immobilismo deleterio sulle cose che servono.
D. Faccio l`avvocato del diavolo… in nove mesi di governo c`è stata la scissione del Pdl, l`uscita di Berlusconi dal parlamento, la rottura di Scelta civica e il congresso del Pd. E comunque lo spread è sceso sotto quota 200.
R.
Tutto vero, Letta ha lavorato ín condizíoní difficili e il suo valore è indiscusso. Ma nell`azione di governo è stato portato fuori strada alla confusione delle dichiarazioni programmatiche Basti pensare alle priorità indicate: Imu, Iva, lavoro. Quando invece le priorità vere erano diverse, la prima doveva essere la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. L`azione è così risultata pasticciata, a volte con errori anche tecnici. Gli italiani ad oggi non hanno ancora capito cosa succede sulla tassazione per la casa… Questo ha logorato il rapporto con il paese. Ed è su questo che ora íl Pd sta lavorando per ripartire con il governo Letta e i gruppi parlamentari.
D. Con una nuova squadra di governo? R. Un rimpasto è l`ultimo problema. Ed è interamente nelle mani di Letta. L`essenziale è mettersi d`accordo sull`agenda e correre. Sarà poi il premier a scegliere gli uomini migliori.
D. Renzi vuole correre sulla legge elettorale anche con Silvio Berlusconi.
R.
Non capisco lo scandalo. Al tavolo della riforma elettorale ci devono essere tutti, non si fa a colpi di maggioranza. Renzi del resto, come aveva annunciato, ha parlato con tutti quelli che sono stati disponibili a farlo, da Fratelli d`Italia a Sel. Fi è inevitabilmente un interlocutore. Tra l`altro, se vogliamo fare le riforme istituzionali, servono maggioranze molto ampie.
D. Il sospetto è che a forza di corteggiare Berlusconi sulla legge elettorale si perda Ncd e si faccia cadere Letta. I centristi parlano chiaramente di crisi al buio se dovesse prevalere il modello spagnolo.
R.
A Forza Italia, Renzi propone una cosa chiara: noi non facciamo una legge elettorale contro di voi, ma voi ci date la possibilità di fare le riforme. E abbiamo messo sul tappeto tre ipotesi di riforma elettorale. É un modo per aiutare il governo, che è nato con uno spirito di servizio verso il paese, impegno a cui nessuno degli alleati finora si è mai sottratto. E sarebbe strano che non fosse più così per Alfano, che su questo ha agito con grande responsabilità fino a prendere una decisione molto difficile, rompere con Berlusconi.
D. A voler fare le riforme con il Cavaliere, Renzi non rischia di fare la fine di Walter Veltroni?
R.
Renzi sa che si sta giocando il tutto per tutto, ma non c`è altra strada. Non abbiamo il tempo e le condizioni per procedere con i riti della politica bizantina, si è aperta una finestra di consenso nel Paese verso il Pd, perché si percepisce che c`è qualcuno che ci sta provando sul serio a fare le cose. Se adotta un ritmo normale, Renzi è finito.

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