‘Ancora una volta l’autonomia speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol si conferma esperienza di successo, motivo di vanto della democrazia italiana sul piano internazionale. Le parole pronunciate oggi a Mosca da Matteo Renzi, al termine del proficuo incontro con Vladimir Putin, ne sono una importante riprova’. Questo il commento del senatore trentino Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori democratici e responsabile autonomia e federalismo nella segreteria del Pd.
‘Cento anni fa – continua Tonini – i nazionalismi trascinavano l’Europa e il mondo intero nella immane tragedia delle grandi guerre del Novecento. Da quelle macerie i popoli europei sono usciti avviando un faticoso ma fecondo processo di messa in comune delle loro sovranità, nella Comunità e poi nell’Unione europea. E indicando come via obbligata e matura di soluzione delle controversie interetniche e di confine, non più i conflitti sulle frontiere, ma il loro superamento, attraverso il riconoscimento di forme speciali di autonomia, basate sulla convivenza tra minoranze etniche e linguistiche’.
‘È assai probabile – conclude Tonini – come ha osservato il presidente del consiglio, che solo ricalcando, certo in modo originale, le orme di queste esperienze di successo, l’Ucraina potrà uscire dall’incubo della guerra civile, salvaguardare la sua integrità territoriale, nel rispetto delle diversità culturali che la compongono, e porsi come un ponte e non un nuovo muro tra l’Europa e la Russia’.
‘Cento anni fa – continua Tonini – i nazionalismi trascinavano l’Europa e il mondo intero nella immane tragedia delle grandi guerre del Novecento. Da quelle macerie i popoli europei sono usciti avviando un faticoso ma fecondo processo di messa in comune delle loro sovranità, nella Comunità e poi nell’Unione europea. E indicando come via obbligata e matura di soluzione delle controversie interetniche e di confine, non più i conflitti sulle frontiere, ma il loro superamento, attraverso il riconoscimento di forme speciali di autonomia, basate sulla convivenza tra minoranze etniche e linguistiche’.
‘È assai probabile – conclude Tonini – come ha osservato il presidente del consiglio, che solo ricalcando, certo in modo originale, le orme di queste esperienze di successo, l’Ucraina potrà uscire dall’incubo della guerra civile, salvaguardare la sua integrità territoriale, nel rispetto delle diversità culturali che la compongono, e porsi come un ponte e non un nuovo muro tra l’Europa e la Russia’.