Il professor Alessandro Pace, su Repubblica del 15 luglio, giudica contraddittorie alcune mie dichiarazioni in materia di libertà di voto. Io parto da due principi: da un lato, la libertà di voto di ogni singolo parlamentare; dall`altro, la necessaria appartenenza di ogni parlamentare ad un gruppo politico. Il primo principio è tutelato dall`articolo 67 della Costituzione. Ma come non c`è democrazia senza libertà, così non c`è democrazia senza partiti e senza gruppi parlamentari. È la stessa Costituzione a stabilirlo, all`articolo 49. A loro volta, i regolamenti parlamentari disciplinano l`attività dei gruppi. Deriva da questi la collocazione del singolo parlamentare in questa o quella commissione, che è decisa, appunto, dal gruppo. Ogni gruppo parlamentare poi si dota di un suo regolamento, che disciplina la sua vita associativa. Il regolamento del Pd stabilisce, tra molto altro, che «su questioni che riguardano i principi fondamentali della Costituzione …..i singoli senatori possono votare in modo difforme dalle deliberazioni dell`assemblea del gruppo….». Tra i principi fondamentali della Costituzione non rientrano certo le modalità di elezione del Senato. La norma non prevede alcuna sanzione contro chi la dovesse violare, ma fa appello al senso di responsabilità dì cìascun senatore democratico.

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