‘Discutere in Senato sul futuro del popolo curdo e sul credito che obiettivamente sta conquistando agli occhi dell’opinione pubblica, anche occidentale, con la lotta all’Isis che non è retorico definire eroica, è quanto mai utile e opportuno’.
Così il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini intervenendo in aula sulla mozione che impegna il governo italiano a ‘sostenere in tutte le sedi politiche e diplomatiche la causa dell’autonomia politica dei kurdi, nell’ambito degli Stati di cui fanno parte e nel rispetto della loro integrità territoriale, in un quadro di piena tutela dei diritti umani’.
‘Attraverso la nostra mozione sosteniamo il principio che le diversità etniche, culturali e religiose, che spesso caratterizzano tanti degli Stati cosiddetti nazionali, possano essere risolte non attraverso la secessione e la rottura con gli Stati nazionali, ma attraverso lo strumento principe della forte capacità di autonomia e di autogoverno, propria di quelle che in Italia chiamiamo autonomie speciali, rispetto ai Governi centrali. Su questa strada si stia muovendo una parte consistente della dirigenza del popolo curdo, che come sappiamo è diviso in quattro Stati ed ha anche molte organizzazioni politiche al suo interno. Dagli scambi che abbiamo avuto anche qui in Senato con gli esponenti di queste organizzazioni, è emersa la volontà di battersi, più che per il ridisegnamento dei confini e creare un improbabile Stato curdo, per una significativa autonomia delle popolazioni curde all’interno dei rispettivi Stati’.
‘Questo è anche il senso della nostra mozione, con cui incoraggiamo il Governo a muoversi in questa direzione – conclude Tonini – perché questa è anche la cultura migliore dell’Italia in tale prospettiva, basti pensare a come il nostro Paese abbia affrontato brillantemente la questione altoatesina, che certamente non ha nulla a che vedere con la drammaticità di altre questioni nazionali e che tuttavia avrebbe potuto essere una piaga purulenta all’interno del nostro Stato unitario e che invece è stata affrontata proprio secondo la logica dell’autonomia, con risultati assolutamente brillanti ed invidiati nel mondo’.
Così il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini intervenendo in aula sulla mozione che impegna il governo italiano a ‘sostenere in tutte le sedi politiche e diplomatiche la causa dell’autonomia politica dei kurdi, nell’ambito degli Stati di cui fanno parte e nel rispetto della loro integrità territoriale, in un quadro di piena tutela dei diritti umani’.
‘Attraverso la nostra mozione sosteniamo il principio che le diversità etniche, culturali e religiose, che spesso caratterizzano tanti degli Stati cosiddetti nazionali, possano essere risolte non attraverso la secessione e la rottura con gli Stati nazionali, ma attraverso lo strumento principe della forte capacità di autonomia e di autogoverno, propria di quelle che in Italia chiamiamo autonomie speciali, rispetto ai Governi centrali. Su questa strada si stia muovendo una parte consistente della dirigenza del popolo curdo, che come sappiamo è diviso in quattro Stati ed ha anche molte organizzazioni politiche al suo interno. Dagli scambi che abbiamo avuto anche qui in Senato con gli esponenti di queste organizzazioni, è emersa la volontà di battersi, più che per il ridisegnamento dei confini e creare un improbabile Stato curdo, per una significativa autonomia delle popolazioni curde all’interno dei rispettivi Stati’.
‘Questo è anche il senso della nostra mozione, con cui incoraggiamo il Governo a muoversi in questa direzione – conclude Tonini – perché questa è anche la cultura migliore dell’Italia in tale prospettiva, basti pensare a come il nostro Paese abbia affrontato brillantemente la questione altoatesina, che certamente non ha nulla a che vedere con la drammaticità di altre questioni nazionali e che tuttavia avrebbe potuto essere una piaga purulenta all’interno del nostro Stato unitario e che invece è stata affrontata proprio secondo la logica dell’autonomia, con risultati assolutamente brillanti ed invidiati nel mondo’.