‘Insieme ai colleghi che lo avevano condiviso, ho deciso di ritirare il disegno di legge di riforma del Senato che avevamo presentato prima che il governo avanzasse la sua proposta’. È quanto dichiara il vicepresidente dei senatori Pd, Giorgio Tonini, che nei mesi scorsi aveva presentato una proposta di riforma del Senato sul modello del Bundesrat tedesco.
‘La nostra proposta, elaborata sulla falsariga della tesi numero quattro del programma storico dell’Ulivo, è quanto mai attuale e convincente. Il testo del governo si muove in gran parte nella stessa direzione – continua – perché assolutamente comuni sono i capisaldi fondamentali: superamento del bicameralismo paritario con l’assegnazione alla sola Camera dei deputati del potere di fiducia al governo; senatori non più eletti direttamente, ma espressione del sistema delle autonomie, dunque senatori che non avranno più diritto ad un’indennità; concentrazione del potere legislativo ordinario sulla Camera, comprese le leggi di bilancio, mentre restano bicamerali le leggi costituzionali; previsione di un potere di richiamo da parte del Senato dei disegni di legge esaminati dalla Camera, che diviene particolarmente incisivo quando si tratti di materie di interesse regionale. Ora si tratta quindi di lavorare sul testo base proposto dal governo per renderlo più coerente e convincente – conclude Tonini – anche trasformando in emendamenti da sottoporre al vaglio dei gruppi, del governo e in definitiva della Commissione, alcuni aspetti del disegno di legge ritirato’.

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