“Le rassicurazioni della ministra Casellati ci lasciano più che scettici, sia per come è andata la discussione sul Premierato in quest’Aula e sia perché alla Camera ci si appresta ad arrivare direttamente in Aula senza mandato al relatore. Il metodo si intreccia drammaticamente con il merito: la destra continua a voler accentrare il potere nelle mani del Premier, in barba al volere delle nostre madri e dei padri costituenti che hanno definito pesi e contrappesi attraverso la divisione dei poteri e il ruolo del Presidente della Repubblica. Nella Carta è scritto che le modifiche costituzionali vanno fatte con il più largo consenso possibile, con maggioranze qualificate e confronto nel merito. Questa destra continua invece a voler cambiare la Costituzione a botte di maggioranza. Una maggioranza che hanno dato loro gli elettori, dicono, ma che ha concesso appena un elettore su 4 e questo dovrebbe inquietare le coscienze orientate a proseguire in modo profondamente antidemocratico”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Valeria Valente, nel corso del question time con la ministra Casellati sul Premierato. “Non è vero poi che il ruolo del Presidente della Repubblica viene garantito – ha continuato Valente – perché la sua funzione principale e più delicata è la gestione delle crisi parlamentari, preziosa e fondamentale come la storia ci ha insegnato, che viene invece sottratta dalle mani sapienti e sagge del Capo dello Stato. La riforma del premierato, quindi, mortifica il Parlamento, riduce il ruolo del capo dello Stato e concentra il potere nelle mani del Premier, in modo antidemocratico e illiberale. Noi diciamo ancora: si fermino”.
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