“Gentile sindaco, visto l’impegno chiaro
del Comune di Napoli di contrasto alla violenza maschile contro
le donne ed il supporto alle vittime di tale violenza, ci
colpiscono negativamente le recenti campagne di comunicazione che
in maniera fuorviante tendono a vanificare gli sforzi fatti
finora e quelli ancora da fare”. Questo l’appello firmato da
trenta associazioni che si occupano di violenza di genere
maschile contro le donne e da oltre 250 donne. Destinatario è
Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli, dopo che in città
sono apparse campagne di comunicazione come quella in via Marina
e a Fuorigrotta con manifesti di grandi dimensioni che
pubblicizzano un presunto numero dedicato alla violenza subita
dai maschi. “È un attacco – spiega la senatrice del Pd Valeria
Valente- non solo alle donne, ma anche ai centri antiviolenza:
infatti nel corpo di questa pubblicità si utilizza come
specchietto per le allodole un numero di telefono che rimanda e
si contrappone in modo anche simbolico al 1522, numero nazionale
del ministero per sostenere le donne vittime di violenza e dare
loro i riferimenti dei Centri antiviolenza presenti in tutte le
realtà”. La raccolta firme è stata portata avanti dalle
“Democratiche della Campania per un PD femminista” che hanno
raccolto 260 firme di donne e 30 di associazioni, riscuotendo le
adesioni di associazioni, Cav, case rifugio, professioniste e
altre donne impegnate nella prevenzione e contrasto alla violenza
maschile contro le donne. L’appello è in merito a una
“cartellonistica che su larga scala ha invaso la città e veicola
una falsa rappresentazione della violenza domestica che colpisce
in modo sproporzionato donne e ragazze come afferma la
convenzione di Istanbul”. Le firmatarie definiscono la campagna
“pericolosa e insidiosa” e chiariscono: “I dati e i numeri
raccontano che nel 90% circa dei casi di violenza nelle relazioni
affettive è l’uomo ad agire nei confronti della donna. Essa mina
le azioni che anche il Comune di Napoli pone in essere e sostiene
economicamente con regolarità attraverso i Centri antiviolenza e
le Case rifugio, i cui dati di attività confermano la continua
crescita delle richieste di aiuto e degli interventi di sostegno
di tipo legale, economico, psicologico e assistenziale. Crediamo
– proseguono – che sia importante evitare di dare spazio a
campagne che veicolano false rappresentazioni della realtà della
violenza perché si rischia di compromettere il lavoro di chi
lotta ogni giorno contro la violenza maschile sulle donne e
contro i femminicidi, di quanti sono impegnati a favorire una
vera e profonda rivoluzione culturale fondata sulla pari dignità
e su nuovi modelli di relazione. Gentile sindaco, ci rivolgiamo a
lei – concludono – affinché questi manifesti che impattano sulla
condizione di vita di tante donne vittime di violenza vengano
rimossi”.