“L’11 novembre scenderemo in piazza anche perché il governo sta per approntare una manovra che taglierà pesantemente le risorse a disposizione del Servizio sanitario nazionale, con la conseguenza di un’ulteriore riduzione dei servizi ai cittadini. La situazione delle lunghissime liste d’attesa per ottenere una visita specialistica o un accertamento diagnostico, dei pronto soccorso affollati, dei medici e degli infermieri oberati di lavoro è dunque destinata a peggiorare, così come purtroppo il numero di coloro che, colpiti dalla crisi, non si curano perché non possono sostenere i costi della sanità privata. Cresce dunque la nostra preoccupazione soprattutto per il Mezzogiorno, in vista dell’Autonomia che il governo è intenzionato ad approvare al più presto. In Parlamento abbiamo votato contro la Nadef e contro lo scostamento di bilancio, perché il governo Meloni non stanzia i 7 miliardi necessari a fare in modo che le risorse per la sanità non si riducano dal 6,6% del Pil al 6,2%, non c’è traccia neppure dei 4 miliardi richiesti dai governatori. E’ in discussione il diritto dei cittadini a curarsi, specie al Sud Sono tagli che mettono a rischio il Servizio sanitario nazionale e preoccupano ancor più in vista del disastro chiamato Autonomia”. Lo dice la senatrice napoletana del Pd Valeria Valente.
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