“Credo che le affermazioni di Delmastro parlino purtroppo della sua cultura dello Stato. E’ assurdo e grave parlare di ‘inchino alla mafia’ perché dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni sono andati a verificare le condizioni di salute dei detenuti in un penitenziario e hanno mostrato il volto vero dello Stato di diritto, perché pensano che quella dello Stato è una mano ferma e autorevole solo se riesce a rispettare diritti e dignità delle persone. Questa è stata la visita dei nostri parlamentari. La storia del Partito Democratico di impegno nell’antimafia parla da sola. Sono le dichiarazioni di Delmastro a mettere a rischio la tenuta dello Stato e anche la necessaria unità delle forze politiche, indispensabile nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata”. Lo ha detto la senatrice del Pd Valeria Valente a Oggi è un altro giorno su Rai1. “Un anarchico terrorista e un mafioso – ha proseguito Valente – dialogano in un cortile nella loro ora d’aria e le loro conversazioni vengano annotate perché ritenute rilevanti dalla polizia penitenziaria. Noi crediamo che queste siano informazioni sensibili da tenere al riparo per l’efficacia del controllo preventivo e anche del 41 bis. Se vi è stata violazione del segreto d’ufficio lo deciderà la magistratura che ha aperto un’indagine. Parliamo invece dell’opportunità politica di quanto è avvenuto. Il punto per noi è che il sottosegretario Delmastro ha riferito all’onorevole Donzelli informazioni sensibili relative a una conversazione tra detenuti annotata in un carcere di sicurezza e che l’onorevole Donzelli ha poi usato queste informazioni in maniera superficiale senza il rigore e la serietà dovuta per chi esercita una funzione delicata e preziosa per il corretto funzionamento dello stato anche nella lotta ai poteri criminali. Per altro lo ha fatto solo perché pensava gli venisse utile alla sua battaglia politica per tentare di scrceditare i suoi avversari. Crediamo che tutto questo sia gravissimo”, ha aggiunto Valente.


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