“L’aggressione subita da Asia Vitale, che denunciò uno stupro di gruppo a Palermo a luglio scorso è gravissima. Un giovane da lei accusato per un’altra violenza e la madre di lui hanno cercato di indurla a ritrattare, aggredendola. E’ proprio per prevenire casi come questo che le misure cautelari vanno utilizzate di più e meglio: le vittime di violenze che denunciano vanno protette e devono poter tornare a una vita normale e i loro aguzzini vanno messi in condizione di non nuocere. Altrimenti, visto che sporgere denuncia può esporre ai rischi di ritorsione, le donne non denunceranno più. Aggiungo che sono gli uomini e i ragazzi violenti che devono essere allontanati dalle vittime, mentre la limitazione della libertà della vittima deve essere l’ultima possibilità, una decisione assunta in casi eccezionali, quando non è possibile fare altrimenti”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.

“Lo Stato – prosegue Valente – deve fare in modo che chi denuncia una violenza sessuale, di genere o domestica venga protetta e possa sentirsi al sicuro fino alla condanna, proseguendo il più possibile la sua vita normale. E’ proprio per questo che la Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio ha raccomandato nelle conclusioni delle sue indagini di rafforzare le misure cautelari, da accompagnare anche al braccialetto elettronico, ed è ciò che abbiamo fatto anche attraverso gli ultimi provvedimenti legislativi. La formazione degli operatori della giustizia deve poi servire anche a valutare la pericolosità dei soggetti e ad utilizzare meglio gli strumenti che si hanno per proteggere le vittime, limitando la libertà dei carnefici”.

Roma, 1 aprile 2024


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