“Oggi il Parlamento europeo ha approvato una mozione in cui chiede protezione di donne e minori nei casi di separazione con violenza domestica, sottolineando come ‘le dispute per l’affidamento dei bambini possono costituire una forma di violenza di genere quando sono usate da partner violenti per continuare a danneggiare le loro vittime’. Sempre oggi la decima edizione del Dossier Indifesa di Terre des Hommes, i cui dati sono stati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, registra come nel corso della pandemia ci sia stata un’impennata del 13% dei casi di violenza sui minori. In questo clima, giungono notizie sul proseguimento dei prelievi forzosi di bambine e bambini dalle case delle madri, con l’uso della forza pubblica, contro il loro disperato volere contrario. Faccio dunque un appello alle Forze dell’Ordine e all’autorità giudiziaria a valutare la possibilità di applicare, da subito, fino in fondo, gli orientamenti esplicitati dalle ultime pronunce della Cassazione sulla necessità di valutare davvero e in modo concreto l’interesse superiore del minore, limitando i prelievi forzosi ai soli casi in cui è a rischio la loro incolumità”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio. “Siamo In attesa dell’approvazione definitiva da parte della Camera della riforma del processo civile già licenziata dal Senato – prosegue Valente – che contiene un sostanziale contenimento del ricorso alla forza pubblica per prelevare a casa i minorenni ai soli casi di imminente pericolo e che dispone comunque l’ascolto del bambino o della bambina. Per questo facciamo appello alla saggezza e al buon senso delle Forze dell’Ordine e della magistratura. È necessario il rispetto dei diritti umani di tutti e in primis dei soggetti più vulnerabili a partire dai minori. Un minore che dice no va rispettato, salvo i casi davvero eccezionali di rischio concreto per l’incolumità. Vanno evitate sofferenze drammatiche e gravi traumi”.


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