“Le motivazioni della sentenza sul #cognomeMaterno parlano chiaro: attribuire in automatico quello paterno rende la madre ‘invisibile’ e genera disuguaglianza tra i sessi. Ora presto una legge”. Lo scrive su Twitter la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere.