“Oggi nella Commissione giustizia del Senato abbiamo espresso la nostra contrarietà all’articolo 6 del ddl Anticorruzione, proponendo di limitare le condotte scriminate dell’agente sotto copertura. Questa figura può avere grande efficacia nel contrasto alla grande criminalità, dove peraltro già esiste, ma risulterebbe difficilmente applicabile in contesti diversi, dove potrebbe invece essere altamente invasiva e pericolosa”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, vicepresidente del gruppo e membro della Commissione Giustizia.
“In tutti i Paesi del mondo dove la corruzione ha soglie minime – prosegue Valente – non vige uno Stato di Polizia nella gestione della cosa pubblica. Assistiamo invece ad un altro fenomeno: ad una pubblica amministrazione efficiente e trasparente, che non rappresenta un ostacolo per i cittadini. Perciò la risposta risolutiva alla corruzione non è mettere un agente sotto copertura in ogni ufficio pubblico o inserire microspie in ogni ufficio tecnico di ogni Comune, ma semmai operare un’unica e sola riforma radicale: un’amministrazione che funzioni, che dia pari dignità ai cittadini e che renda vano qualsiasi tentativo di corruzione”.


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