“Nel corso del question time abbiamo chiesto che si faccia qualcosa di più per evitare la vittimizzazione secondaria delle donne e per scongiurare i prelievi forzosi dei minori con la forza pubblica dalla casa materna. Diamo atto al governo di aver ricostruito in Aula il lavoro svolto in modo unitario in Parlamento su questi temi, ma rispetto al ricorso alla sindrome di alienazione parentale (Pas) contro le donne che denunciano violenza e rispetto all’uso delle autorità di polizia per strappare i minori alle madri accusate dai padri di essere alienanti va fatto senz’altro di più. Torniamo a chiedere l’istituzione di un comitato interministeriale che indaghi sui destini dei minori prelevati e messi nelle case famiglia e nelle strutture, di cui spesso le madri perdono traccia”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Commissione Bicamerale femminicidio.
“Ogni giorno arrivano notizie – ha proseguito Valente – sulla disposizione di prelievi forzosi di minori. La violenza domestica nei casi di separazione giudiziale con affido non viene vista, riconosciuta e sanzionata, troppo spesso l’interesse superiore del minore coincide con il diritto-dovere degli adulti alla bigenitorialità. Eppure la giurisprudenza ha fatto molti passi in avanti: la Cassazione ha sottolineando come il superiore interesse del minore deve prevalere anche sulla necessità di avere un rapporto con entrambi i genitori, se questo significa strapparlo dalla figura genitoriale di riferimento, generando un effetto traumatico. E’ in corso un gruppo di lavoro sull’attuazione della riforma Cartabia nella Bicamerale femminicidio. Intanto vanno rese più stringenti le norme per evitare la vittimizzazione secondaria delle donne che denunciano violenza e dei loro figli”.


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