“Le parole pronunciate da Simonetta Matone nel corso di Domenica In sono gravissime. Sarebbero le madri vittime di violenza, dunque, a perpetrare modelli sbagliati e violenti per cui i figli maschi poi a loro volta agiscono violenza. Un discorso intriso di stereotipi e pregiudizi sessisti e patriarcali. Per Matone gli uomini che tormentano, ammazzano di botte e uccidono mogli e figlie sono vittime di donne che non si sono mai ribellate. Affermazioni vergognose, per cui il Pd ha già sollevato il caso di fronte alla Vigilanza Rai, ma di cui chiederemo conto al governo con un’interrogazione”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Commissione Femminicidio. “La Rai – prosegue Valente – dovrebbe essere tra i primi soggetti a promuovere modelli e linguaggi coerenti con il cambiamento culturale necessario per fermare la violenza maschile e i femminicidi. Invece ieri, in uno dei contenitori domenicali più seguiti dalle famiglie italiane, chi invita a parlare del femminicidio di Giulia Cecchettin? La Matone e Rita Dalla Chiesa, due esponenti di destra. Non solo, Matone si è esibita in un intero repertorio di stereotipi contro le donne, in un delirio tipico del linguaggio e del discorso maschilista e patriarcale per cui le vittime di violenza maschile meritano di essere tali perché non si ribellano. Siamo nel pieno di una delle forme peggiori di vittimizzazione secondaria, perché mediatica e proveniente da una donna delle istituzioni. O la destra è pronta a dissociarsi da queste parole o conferma che questa è purtroppo la sua vera cultura”.


Ne Parlano