“Il disegno di legge del senatore leghista Manfredi Potente che prevede il divieto di utilizzare il femminile per i titoli istituzionali e professionali è un’altra delle bandiere del patriarcato che il Carroccio non smette di sventolare. Il linguaggio è significato e significante, il linguaggio è pensiero e cultura. Declinare al maschile significa immaginare che il mondo, o meglio la sua dimensione pubblica, è ancora una faccenda da uomini. Le donne, se arrivano ad assumere incarichi o titoli professionali devono adattarsi, omologarsi ai modelli che vengono spacciati per neutri e che invece sono soltanto maschili. Un ddl che è tutto un programma, insomma, e che speriamo rimanga lettera morta”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Bicamerale femminicidio e della commissione Affari costituzionali.
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