“E’ difficile non condividere la necessità di semplificare il quadro normativo, di renderlo più leggibile e utilizzabile, ma il metodo scelto dal governo non può trovarci d’accordo. La strada intrapresa è infatti quella quella di una delega in bianco all’Esecutivo per delegificare, senza paletti e criteri, con una mortificazione sostanziale del Parlamento e quindi della nostra democrazia”. Lo ha detto la senatrice del Pd Valeria Valente nel suo intervento in Aula sul ddl semplificazione.
“Questo ddl, in sé molto complesso e quindi incoerente – ha spiegato Valente – si divide in due parti: nella prima viene definito il procedimento per arrivare alla semplificazione normativa e nella seconda si prevedono una serie di deleghe, anche ai singoli ministeri, per gli interventi di semplificazione anche annuali, in modo incoerente perché ciò contrasta, per alcune materie, con le competenze delle Regioni. L’unico fattore positivo per noi è che sono stati accolti, e non era scontato, i nostri emendamenti che riproducevano un disegno di legge della senatrice Valeria Fedeli per introdurre la valutazione dell’impatto di genere ex ante ed ex post delle leggi, che incidono in modo diverso sulle vite delle donne e su quelle degli uomini. Il ddl prevede inoltre che una serie di statistiche, che riguardano in particolare l’occupazione, siano sempre prodotte con attenzione al genere”.