“Chiediamo all’Aula un sussulto di dignità e all’attuale maggioranza di riflettere e di non scrivere una delle pagine più buie e tristi della storia parlamentare e della storia democratica di questo Paese. Per una volta, chiediamo alla destra di anteporre l’interesse del Paese al proprio tornaconto e alle manovre di consenso elettorale. Sul decreto sicurezza il metodo usato intreccia il merito, in una drammatica coerenza. Per un anno in Commissione Affari costituzionali abbiamo lavorato con grande impegno, senza che gli esponenti di maggioranza intervenissero nel merito. Poi il testo è stato ritirato ed è stato ripresentato in forma di decreto e ora vanno avanti a spada tratta. Questo è comando e non governo del Paese”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Valeria Valente, nel suo intervento sul dl sicurezza.
“Evidentemente – ha proseguito Valente – questa destra è allergica alla democrazia. Dalle opposizioni sono venuti solo 120 emendamenti, considerati comunque troppi per 3 ore di discussione in totale tra commissione e Aula. Il dibattito parlamentare è considerato un fastidio. Nel merito, questo decreto mina i fondamentali dello stato di diritto, mortifica i principi cardine della democrazia e della Costituzione, criminalizza il dissenso, si accanisce contro gli ultimi, rafforza i poteri e le tutele della polizia ma alimenta lo scontro e il conflitto sociale, promette più diritto alla sicurezza ma calpesta la sicurezza dei diritti, in uno scambio che non serve tra libertà e sicurezza. Sbattono in carcere bimbi innocenti con le madri ma allentano la legislazione antimafia, rendono reato la resistenza passiva anche nei Cie ma liberano Almasri, criminalizzano i ragazzi che imbrattano palazzi, ma dentro questo palazzo non rispettano le istituzioni. Che coerenza! E’ legittimo che governi chi ha vinto le elezioni, ma deve farlo con il limite del rispetto della Costituzione, del Parlamento e degli altri poteri dello Stato. Questo autoritarismo racconta la mancata autorevolezza del governo ed è un approccio che cozza con l’esercitare una leadership femminile davvero differente. E’ un prezzo troppo alto per la storia e la democrazia di questo paese”.